29 Lug Andare in vacanza
Possibilità o disponibilità di tempo? Andare in ferie influisce sul benessere psicofisico? Senza un periodo di riposo i problemi che possono insorgere sono di varia natura, da quella psicosomatica a quella della stabilità psicologica, ma tutte hanno fondamenti scientifici comuni: l’aumento dello stress con la superproduzione di cortisolo e ipertensione con la pressione sanguigna in aumento.
I dati che portano a quanto appena esposto sono quelli provenienti da diversi studi, tra loro indipendenti, eseguiti da compagnie assicurative, onlus sanitarie e anche alcuni tour operator. Enti o aziende che del benessere degli assistiti o dei clienti ne fanno il punto focale dell’attività.
Uno degli indici maggiormente analizzato è stata la comparazione della frequenza cardiaca a riposo tra soggetti in ferie e non. Conseguentemente una pressione sanguigna più alta in chi era ancora nella fase lavorativa e livelli di cortisolo più basso in chi era in ferie.
Banalmente possiamo dire che la maggior parte delle persone si sentono più felici, riposate e meno stressate grazie alle vacanze.
Anche le casalinghe dovrebbero andare in vacanza e con una frequenza superiore a quella attuale ovvero 12 giorni, di media, ogni 6 anni. Sembrerà una battuta ma questi sono i dati di una ricerca dell’American Journal of Epidemiology. Anche le nostre mamme, le nostre compagne hanno bisogno di ferie. Quelle vere!
Altri aspetti che contribuiscono al benessere generale della persona sono il praticare sport e la meditazione, inteso come fare il focus su di sé, ma senza inserire un giusto periodo di vacanze, in cui dedicarsi al riposo, si parla solo di un benessere superficiale.
Ma la vera sfida è: come mantenere i benefici delle vacanze al rientro?
Con gradualità: quale momento migliore per dedicarsi ad un nuovo hobby se non appena rientrati dalle ferie?
Proprio in quel momento siamo al culmine della felicità mentale e abbiamo il pieno di energie per dedicarci a ciò che ci piace. Ovviamente senza commettere l’errore di dedicare a questa nuova passione ogni momento. Bastano un paio di ore al giorno per protrarre quella sensazione di benessere. Così facendo potremo concederci il lusso di qualche sfizio in più.
Fondamentale prendersi cura di tre aspetti che ci accompagnano al rientro di una vacanza, il ritmo, l’alimentazione e la progettualità.
Parlando del ritmo diciamo che è fortemente sconsigliato tornare dalle ferie il giorno prima della ripresa del lavoro, non siamo interruttori, abbiamo bisogno di riequilibrare i tempi e gli spazi. Pensate di passare da una spiaggia ad un ufficio, da panorami innevati a code autostradali, lo shock è certo. Un valido consiglio è di cercare di dormire lo stesso numero di ore che ci si concedeva durante il periodo di riposo.
L’alimentazione può sembrare banale ma in realtà colpisce gli strati più profondi del nostro cervello. Quante volte in un paese diverso, non necessariamente dall’altra parte del mondo, abbiamo manifestato curiosità rispetto a piatti diversi? Ecco, manteniamo viva questa curiosità anche perché è rinomato che odori e sapori ci riportano in mente ricordi piacevoli e legati a sensazioni che ci hanno fatto stare bene.
Ma fondamentale è la progettualità, quella molla che ci spinge a determinare le nostre azioni nel tempo e nello spazio. Mentre siamo in vacanza siamo rivolti all’immediato, alla ricerca del piacimento immediato, dato che le vacanze durano sempre tropo poco. Ritornati al lavoro siamo proiettati a pensare a doveri e compiti che ci aspettano per l’intero anno successivo. Non è forse pretendere troppo e troppo in fretta?
L’onda benefica delle vacanze può durare al massimo un paio di settimane se non si prendono alcuni accorgimenti come quelli esposti. Perché non tentare di restare sulla cresta dell’onda per un periodo più lungo?
Fateci sapere com’è andata.
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