14 Gen La Fatica
Un argomento che da sempre divide e unisce le persone perché tutti siamo in movimento, tutti mangiamo, tutti dormiamo. La fatica fisica è una materia di difficile comprensione perché ha una sintomatologia pressoché unica ma con origini diverse e anche complesse.
Partiamo cercando di definire la fatica. Possiamo dire che è fatica quando i nostri muscoli non rispondono in maniera non ottimale agli stimoli che ricevono, sempreché questa inabilità sia solamente temporanea, in caso avverso avremo patologie diverse da ricercare e diagnosticare ma saremo fuori dalla normale fisiologia.
Come nella maggior parte delle attività legate alla natura umana, la fatica non è azionata da un interruttore in cui siamo nella condizione acceso/spento ma ci troviamo più facilmente in una condizione che va da zero fino al suo massimo, ovvero quella condizione in cui ci sentiamo spossati. Ovviamente è percepita nel momento in cui sottoponendo i nostri muscoli a uno stimolo, questo stimolo non è letto nella maniera corretta e il muscolo risponde “male”. In alcuni casi lo stimolo non produce la reazione perché abbiamo esaurito il carburante necessario all’innesco della reazione.
A differenza della fatica fisica la fatica mentale è la temporanea incapacità di mantenere una funzione cognitiva ottimale.
Il suo insorgere dipende molto dalle condizioni e dalle caratteristiche individuali. Altamente significativa è l’influenza che può avere sulla nostra risposta mentale la salute generale e la deprivazione del sonno. Sicuramente la condizione mentale influisce su quella fisica e la mancanza di autocontrollo è uno dei segnali principali di stanchezza al pari della mancanza di concentrazione. Altro segnale che ci deve far alzare il livello d’allerta è la necessità di dormire fuori dal ciclo veglia-sonno portandoci a vivere situazioni pericolose come il fatidico “colpo di sonno” mentre si è alla guida.
Possiamo quindi definire la fatica come il segnale che siamo in temporanea carenza di energia o che l’impulso alla messa in funzione del muscolo non viene trasmesso correttamente. Nel primo caso dobbiamo trovare del carburante, nel secondo riposare.
Per ripristinare le condizioni facendole tendere all’ottimale bisogna agire su più livelli: offrire riposo al corpo per l’eliminazione delle tossine in circolo, rifornire l’organismo di energia tramite i macronutrienti, definire i propri standard corporei.
In alcuni casi è richiesto sia al nostro corpo che alla nostra mente un piccolo sforzo in più, sempreché non abbiamo svuotato ogni risorsa, e per poter darci la risposta quasi immediata è valido utilizzare un tonico. Più nello specifico è utile l’impiego di un tonico adattogeno che si comporta come un agente la cui capacità è di aiutare l’organismo ad essere più efficiente contro lo stress muscolare e contro alcune sostanze endogene da eliminare riposando, inoltre riduce l’intensità data da emozioni negative, stili di vita scorretti e alimentazione poco bilanciata, inquinamento, malattie, infiammazioni e infezioni.
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